martedì 20 luglio 2010

Equilibrio

Da qualche tempo ho in progetto di fondare un'associazione dedicata al riequilibrio del potere femminile e maschile. A tale scopo, l’associazione potrebbe da un lato aiutare le donne a prendere coscienza delle proprie capacità e dall’altro incoraggiarle a partecipare attivamente alla vita civile e politica del proprio paese.
Secondo i dati ISTAT (http://demo.istat.it/pop2009/index.html), al primo gennaio del 2009 i residenti italiani superavano di poco i sessanta milioni. Di questi, il 51,4% erano donne. Eppure soltanto una frazione di questi trenta milioni determina le decisioni strategiche del paese.
Riconoscendo le differenze caratteriali maschili e femminili, le diverse inclinazioni, le distinte capacità percettive e le facoltà, non sarebbe forse auspicabile impegnarsi per il perseguimento di un concreto equilibrio tra rappresentanza maschile e femminile in ogni aspetto della vita civile e politica? Io ritengo che, per il bene collettivo, l’urgenza di un equilibrio in tal senso sia inconfutabile.

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